Forme Sospese

Fotografie tiratura limitata stampa fine art

Esposte a:
– Fotofever Parigi 2019

Se siamo così abituati a osservare il mondo dal nostro personalissimo angolo di visuale è perché questo soddisfa un profondo bisogno di razionalizzare l’esistente, renderlo plausibile e, perché no, rassicurante. Il mondo della geometria euclidea colloca ogni elemento nello spazio percepito eppure la scienza indica altre possibilità, la filosofia immagina altri mondi, la letteratura fantascientifica descrive altri orizzonti, l’arte ulteriori percezioni. E’ all’interno di questo quadro che si muove Lia Stein che da tempo usa la sua macchina fotografica per oltrepassare i labili confini del descrittivo per andare alla ricerca di quanto ancora possa sorprenderci: per farlo libera la testa da ogni convenzione per avventurarsi nel campo aperto della creatività. Osserva ambiti, luoghi, superfici e poi decide che quella prima indagine deve servirle per ritrovare un senso compiuto perché solo quando ripulisci il caos puoi intravedere un ordine e quindi far tornare tutto a posto. Il punto di partenza diventa così il vuoto, non quello assoluto però, ma l’ambito al cui interno le forme possano muoversi in piena libertà fino a ritrovarsi. Risplende su uno sfondo nero che ne esalta la rossa brillantezza il profilo archetipo del triangolo che si muove come una navicella spaziale puntando un vertice verso quello che immaginiamo come l’orizzonte lasciandosi alle spalle il blu che domina la parte inferiore dell’immagine. Sono i colori a dare consistenza alle forme accompagnando gli sguardi verso prospettive inedite: così le linee rette che scandiscono le pareti dorate convergono in un punto dove creano un quadrato azzurro come il cielo mentre è la circolarità di un vortice a definire il confronto fra il bianco da una parte e l’avvicendarsi di alterni cromatismi dall’altra. Le trasparenze attraversano lo spessore di parallelepipedi predisposti come sipari di un teatro immaginario dove lo sguardo si insinua inseguendo la geometria di un tragitto tortuoso. Così ora tutto si ricompone in un percorso visivo dotato di un fascino misterioso dove nello spazio si librano forme sospese.

Roberto Mutti

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