Un nuovo progetto, un nuovo spazio
Una serata dedicata al lavoro Forme Sospese e soprattutto, un’occasione
di incontro e dialogo in Atelier
Forme sospese
Se siamo abituati a osservare il mondo dal nostro angolo di visuale è perché questo
soddisfa un profondo bisogno di razionalizzare l’esistente: è all’interno di questo
quadro che si muove Lia Stein per oltrepassare i labili confini del descrittivo: per
farlo osserva ambiti, luoghi, superfici per ritrovare in loro un senso compiuto. Il
punto di partenza diventa così il vuoto al cui interno le forme possano muoversi in
piena libertà. Risplende su uno sfondo nero il rosso profilo archetipo del triangolo
che si muove come una navicella spaziale, le pareti dorate convergono in un punto
dove creano un quadrato azzurro come il cielo, le linee circolari di un vortice
definisce il confronto fra il bianco da una parte e l’avvicendarsi di alterni cromatismi
dall’altra, le trasparenze attraversano lo spessore di parallelepipedi predisposti come
sipari di un teatro immaginario. Così ora tutto si ricompone in un percorso visivo
dotato di un fascino misterioso dove nello spazio si librano forme sospese.
A cura di Roberto Mutti